Una serata indimenticabile! L’incontro con una persona davvero speciale, che non vuole essere chiamata eroe perché segue semplicemente la regola dell’umanità secondo la quale in mare non si lascia nessuno.
Pietro Bartolo è stato accolto nel Salone del Palazzo Regionale gremito a tal punto da rendere necessaria l’apertura di una saletta attigua, dotata di collegamento video, per poter fare entrare il numeroso pubblico. La gente non se ne andava più e lui ha ascoltato tutti, ad uno ad uno.
Dopo ieri sera non si potrà più essere come prima!
È arrivato da Lampedusa, la porta d’Europa rivolta verso l’Africa dalla quale entra il lamento della gente che soffre, per parlare della sua esperienza di medico che, dal 1991 a oggi, ha accolto sul molo dell’isola e visitato più di 350 mila migranti. Un uomo convinto del fatto che Il primo soccorso deve essere umano oltre che sanitario.
Ha ispezionato i numerosissimi cadaveri di coloro che non ce l’hanno fatta per dar loro un’identità e una dignità. Attraverso il suo racconto abbiamo conosciuto l’uomo che incontra altri uomini sbarcati sulle coste dell’isola in cui vive e lavora in cerca di una vita più giusta, serena, senza violenza per sé e per i propri figli, e non il tecnico sanitario che accoglie migliaia di persone come se fosse un burocrate.
Ascoltare Pietro Bartolo parlare ci ha confermato che lui e Maria hanno fatto scelte professionali apparentemente opposte essendo lui rimasto a esercitare la professione medica nella propria isola mentre Maria ha deciso di lasciare la sua città e l’Italia per essere medico in Africa. Ma entrambi si sono occupati della cura, e non solo di quella fisica, di chi ha maggiormente bisogno e si aggrappa a quel che ha. Pietro e Maria sono persone che hanno guardato dritto al cuore dell’umanità.
L’incontro è stato anche l’occasione per presentare il libro scritto da Pietro Bartolo con Lidia Tilotta “Le stelle di Lampedusa”. Leggerlo ci permetterà di conoscere ancora meglio questo grande uomo.
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