Sostituirà Haniel Montcho
A fine mese Haniel Montcho, la nutrizionista dell’Ospedale pediatrico di Sokpontà in Benin, lascerà l’incarico dopo 3 anni di collaborazione per raggiungere insieme alla figlia il marito, che lavora a Guadalupa. La salutiamo e la ringraziamo per il lavoro che ha portato avanti con determinazione in ospedale e sul territorio.
Fino al 28 febbraio affiancherà Marianne Akueson (nella fotografia), nutrizionista laureata all’Università di Abomey-Calavi, che la sostituirà a partire dal mese prossimo e alla quale auguriamo buon lavoro. Il passaggio di consegne riguarda sia l’attività ospedaliera sia quella sul territorio dove Haniel e Marianne stanno andando per conoscere le mamme e le referenti per la salute, 28 donne che affiancano le nutrizioniste nei villaggi. Qui cucinano insieme alle mamme utilizzando i prodotti del territorio per insegnare loro a preparare un cibo ricco di nutrienti per i propri figli.
La Fondazione Maria Bonino sovvenziona il progetto di cura della malnutrizione cronica e acuta in Benin con 25 mila euro all’anno. Il programma di finanziamento prevede la presa in carico dei bambini malnutriti che arrivano all’Ospedale pediatrico di Sokpontà e la distribuzione dei pasti dopo il ricovero.
Il progetto è nato dalla collaborazione con l’Abbraccio Onlus Associazione di Volontariato di Fubine, che opera sul territorio dal 2006, e la Cooperativa Sociale Minerva.
Cosa fa l’Ospedale pediatrico di Sokpontà?
L’ospedale pediatrico di Sokpontà prende in carico bambini e adolescenti da 0 a 18 anni. Offre visite gratuite per tutti e ha una capacità di accoglienza di 42 posti letto. Assicurano la copertura dei turni, 7 giorni su 7, tre pediatri. Nel 2021 L’ospedale ha accolto, mensilmente, da 120 a 140 bambini per patologie come malaria, polmonite, gastroenteriti gravi, insufficienza renale, meningite e il 30 per cento di loro è risultato essere anche malnutrito.
Gli obiettivi raggiunti nel 2021 in numeri
- 1600 i bambini ricoverati di cui 178 malnutriti gravi pari all’11% dei ricoverati
- + 33% i guariti rispetto al 2020
- – 7% i decessi rispetto al 2020
- – 15% i bambini dimessi che non vengono portati ai controlli rispetto al 2020
- – 4,2 % le mamme che non rispondono al programma rispetto al 2020
Negli ospedali africani sono i familiari a portare il cibo ai ricoverati, ora invece il pasto viene cucinato internamente grazie al progetto “Un pasto per tutti i ricoverati”. Ne beneficiano sia i bambini malnutriti sia i bambini ricoverati per altre patologie come per esempio la malaria, la diarrea, la polmonite.
- 6200 il numero complessivo di pasti distribuiti ai bambini ricoverati (esclusi i pasti speciali per i bambini malnutriti)
Il costo complessivo di questa seconda fase del progetto è di circa 7 mila euro all’anno al quale si devono aggiungere lo stipendio del cuoco e dell’aiuto cuoco pari a circa 5 mila euro all’anno.
La malnutrizione
La malnutrizione è uno dei problemi infantili più gravi nell’Africa sub-sahariana. Condiziona lo sviluppo fisico e intellettivo dei bimbi ed è la causa di una limitata resistenza alle malattie infettive.