L’ospedale Notre-Dame gestito dai Padri della Consolata a Neisu, nella Repubblica Democratica del Congo, è attivo dal 1985 e oltre a servire un territorio di 70.000 abitanti è collegato a numerosi centri di salute periferici che gestisce direttamente. Il referente del progetto che sosteniamo è Ivo Lazzaroni, missionario laico. L’ospedale, e i 13 centri sanitari realizzati negli ultimi 10 anni, prendono in carico bambini gravemente malnutriti. Ai piccoli da 0 a 6 mesi, spesso orfani di madre, viene somministrato un latte in polvere di alto valore nutrizionale come integratore alimentare. Ogni giorno vengono seguiti in media cinquanta bambini, un numero che sale durante le epidemie.
Nella Repubblica democratica del Congo il rischio di contagio da coronavirus si è sommato alla seconda ondata di ebola, che in poco meno di due anni ha fatto 3 mila morti, e con il morbillo che ha già ucciso 6.500 bambini e ne ha infettati 335 mila. Tra novembre e dicembre, dopo avere ricevuto il secondo bonifico bancario da parte della Fondazione Maria Bonino, Ivo Lazzaroni ci aveva scritto queste parole: «Grazie di tutto cuore per il vostro sostegno. Finora abbiamo potuto aiutare con due pasti giornalieri e con l’acquisto, soprattutto, di alimenti ricchi di proteine circa 500 bimbi ricoverati tra cui un centinaio affetti da malnutrizione severa.
La crisi economica ha portato a una svalutazione incredibile della moneta locale: oggi sono necessari 2.000 franchi congolesi per acquistare 1 dollaro americano mentre a inizio anno ne bastavano 950. Possiamo, da poche settimane, contare su più posti letto per fare fronte all’epidemia di malaria che, ogni anno, verso la fine della stagione delle piogge e l’inizio della secca, tra novembre e dicembre, colpisce soprattutto i bambini. Lo scorso anno abbiamo avuto più di cento ricoveri in un giorno».
Responsabile dell’Ospedale Notre-Dame di Neisu, fino al 2019, è stato padre Rinaldo Do che il 23 febbraio ci ha inviato l’articolo del giornale di Brescia in cui ricorda l’Ambasciatore italiano, Luca Attanasio, ucciso in Congo. Lo pubblichiamo per esprimere alla famiglia tutta la nostra stima, la gratitudine e la vicinanza. Per leggere l’articolo clicca qui
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