Clelia e Temi sono le cuoche del Centro Ngome che, senza sosta, rispondono ai bisogni dei bambini e delle mamme e, in realtà, fanno molto di più come affermano tutti nell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Condivisione tra i popoli, che sosteniamo in questo progetto.
Clelia è un punto di riferimento per grandi e piccini. Ha fatto un corso di cucina dalle suore della Consolata e lavora al Centro Ngome da più di 10 anni. Ha frequentato anche un corso di formazione per la gestione della malnutrizione e si è formata sul campo con l’esperienza. Non conosce l’inglese, ma parla molto bene swahili e kihee, il dialetto locale. Senza le sue abilità di comprensione e di traduzione sarebbe impossibile comunicare con le mamme e decidere come intervenire.
Temi, invece, come altre mamme del centro, qualche anno fa ha perso suo figlio Joseph e con loro condivide un dolore difficile da superare ma che le permette di comunicare facilmente comprendendo subito quali difficoltà devono superare le mamme.
Che cosa è stato fatto al Centro Ngome nei mesi scorsi?
Nel corso del 2021 al Centro nutrizionale Ngome sono stati accolti e seguiti 96 bambini mentre altri 60 hanno usufruito del counseling che prevede la formazione delle mamme su come nutrire bene i propri figli. E’ stato così possibile intervenire prima che i bambini accusassero i sintomi della malnutrizione. Nella maggior parte dei casi si è trattato di bambini segnalati dal dispensario locale che, benchè non ancora malnutriti, iniziavano a perdere peso.
Il Centro ha poi preso in carico bambini con gravi disabilità alle quali, nella maggior parte dei casi, la famiglia non è in grado di dare risposte adeguate. La disabilità può essere causa di malnutrizione dal momento che i bambini disabili sono quelli che hanno bisogno di maggiori attenzioni e di più tempo avendo spesso difficoltà a deglutire. Il momento del pasto diventa, in questi casi, un impegno a tempo pieno per le famiglie, soprattutto per le mamme, che devono essere sempre presenti e non possono mai lasciarli da soli.
Quando il centro accoglie bambini con disabilità viene insegnato alle mamme il modo più corretto per nutrirli e vengono costruite sedie speciali per farli stare composti anche durante il momento del pasto. Inoltre, viene pagato loro il trasporto al centro di fisioterapia almeno una volta alla settimana.
Durante il picco della pandemia molte persone hanno perso il lavoro e sono state aiutate economicamente dal Centro Ngome. In molti casi questo aiuto è servito per avviare piccoli commerci in grado di dare respiro alle famiglie e di evitare che i più piccoli diventassero le prime vittime di una situazione difficile di per sè.