CAMMINATA CAMANDONINA WORLD EDITION 2022
La Fondazione Maria Bonino sosterrà il Makiungu Hospital con 3 mila euro in più grazie agli iscritti alla Camminata Camandonina. «Ringraziamo, davvero, tutti per l’importante traguardo raggiunto insieme a Camandona e là dove avete camminato sostenendo con noi il progetto che si prende cura dei più fragili», afferma Paolo Bonino, presidente della Fondazione Maria Bonino «abbiamo ricevuto molte fotografie, che pubblichiamo qui sotto. Continuate a inviarle, le pubblicheremo tutte».
L’ impegno preso a favore del Makiungu Hospital prevede cure sanitarie gratuite grazie all’acquisto di farmaci, test diagnostici, interventi chirurgici e degenza gratuita per i bambini da 0 a 5 anni della provincia di Ikungi ricoverati al Makiungu Hospital, uno dei migliori centri ospedalieri in Tanzania. Le donne arrivano all’ospedale a piedi per partorire in sicurezza o per fare curare i propri figli. La Fondazione Maria Bonino garantisce farmaci, test diagnostici, interventi chirurgici e degenza per un totale di 15 mila euro all’anno. Lo scopo è quello di riuscire a limitare casi gravi di ricovero dovuti all’intervento tardivo nella cura per le difficoltà economiche delle famiglie.
«L’Ospedale ha 203 posti letto e serve una popolazione di 400 mila abitanti», spiega Giovanni Crestani medico che ha lavorato in Tanzania per 6 anni ed è stato collega di Maria Bonino. «Nel 2021 hanno lavorato al Makiungu Hospital 213 professionisti tra personale sanitario e personale tecnico e sempre nel 2021 sono stati visitati 15.609 bambini sotto i 5 anni, un numero pari al 27 per cento dei pazienti complessivi. Questi dati mostrano l’impegno della direzione e del personale sanitario del Makiungu Hospital ma, nonostante i risultati confortanti, l’ospedale ha difficoltà a dotarsi di alcuni farmaci salvavita, a curare le numerose fratture e ad avere sangue per le trasfusioni».
A questo proposito, padre Alessandro Nava, nella sua lettera di ringraziamento scritta dopo il primo versamento della Fondazione Maria Bonino a sostegno dell’ospedale, ci ha raccontato quanto sia importante la collaborazione sul territorio per reperire le sacche di sangue. Una giovane mamma arrivata con le doglie ha potuto ricevere la trasfusione di cui aveva bisogno grazie ad alcune telefonate fatte al centro ospedaliero regionale e ad altri presidi di cura. Questa mamma è riuscita a raggiungere il Makiungu Hospital per partorire dove è stata assistita dal personale sanitario, ma non di rado le donne vedono nascere i loro figli nei campi che stanno coltivando.
Nella regione di Singida, in cui si trova il centro ospedaliero, la popolazione vive infatti di agricoltura lavorando il terreno sabbioso e arido per il clima secco e per le piogge scarse, che non favoriscono la crescita economica del Paese. Le culture principali sono il girasole, il miglio, i fagioli, la segale, le patate dolci, il granoturco, coltivati spesso in terreni molto lontani dai centri abitati, al confine con la foresta dove sono più fertili e dove le persone si trasferiscono a vivere per tutto il periodo della semina, della coltivazione e della raccolta. Anche le donne coltivano la terra portando con sé i figli e partorendo spesso nei campi.