Gli aggiornamenti su quel che accade a Neisu ci sono arrivati dalle parole di Ivo Lazzaroni, amministratore dell’ospedale Notre Dame de la Consolata.
Carissimo Paolo e voi tutti della Fondazione Maria Bonino, come state? Ultimamente abbiamo avuto problemi con la connessione internet, un fulmine ci aveva bruciato il modem, finalmente dopo diverse settimane siamo riusciti ad averne uno nuovo. Spero stiate bene, sicuramente avete vissuto e state vivendo una situazione difficile, sentite le notizie che ci giungono dall’Italia.
Qui da noi, grazie a Dio, finora non abbiamo avuto casi di covid-19: sarebbe una strage. Speriamo bene, perchè la settimana scorsa purtroppo abbiamo scoperto 11 casi di contagiati nella nostra provincia HAUT-Uélé. E’ vero che da marzo c’è il cosiddetto confinement, che prevede scuole e chiese chiuse, ma la maggior parte della popolazione vive come se nulla fosse, pochi credono che esista il coronavirus. Come ospedale, abbiamo fatto formazione per i nostri infermieri, per gli infermieri e i responsabili dei dispensari in piena foresta, comprando i termolaser, insegnando loro a preparare il disinfettante idroalcolico secondo le disposizioni dell’Organizzazione Mondiale delle Sanità.
Volevo ringraziare tutti voi perché ho visto il vostro bonifico effettuato a favore dell’ospedale di Neisu. In questo momento così difficile per tutti, sia a livello economico sia sociale, questo vostro gesto di solidarietà , è un grande esempio di Fede e carità. Ci permette di aiutare tutti questi bimbi malnutriti che vengono e sono ricoverati nel nostro ospedale. Possiamo dare loro due pasti al giorno, il primo alla mattina che consiste in una bouilli preparata con farina di soja, mais, latte e zucchero, e poi il pranzo di mezzogiorno. Possono, così, ristabilirsi velocemente. In questo momento seguiamo circa una sessantina di bambini, tra ricoverati ed esterni.
Un abbraccio a voi tutti, sperando di conoscerci di persona, o qui in Congo o in Italia.
Ivo Lazzaroni, amministratore dell’ospedale Notre Dame de la Consolata a Neisu – Repubblica democratica del Congo.
Grazie ancora per tutto