Vicino ad Arua, durante la pandemia, l’Ediofe Health Center diretto da suor Paola ha continuato ad accogliere le mamme arrivate dai villaggi a piedi, con i bambini in braccio, dopo avere percorso anche tra i 15 e i 20 km per poter ricevere cibo. I bambini sono stati nutriti con le precauzioni adottate in tutto il mondo, utilizzando mascherine, guanti e rispettando il distanziamento. Le mamme sono entrate a turni di due per volta posizionandosi nello spazio segnato in attesa di ricevere la porzione mentre veniva registrato il nome del bambino. Non è stato possibile pesarli ma il centro non ha chiuso le porte nemmeno per i 30 lebbrosi che ricevono una volta al mese il cibo necessario per vivere nelle successive quattro settimane. Accolti, e fatti sedere su sedie di plastica, è stato portato loro il quantitativo indispensabile.
Le severe misure adottate in Uganda per prevenire il contagio
L’Uganda è il Paese che ha imposto uno dei blocchi più severi nell’Africa orientale e che, finora, ha uno dei tassi di incidenza di casi positivi al Covid più bassi con nessun decesso. Tra le misure adottate è stato imposto anche il coprifuoco dalle 19 alle 7 e il divieto di viaggiare in automobile o sui mezzi pubblici.
Secondo quanto dichiarato dal presidente dell’Associazione medica ugandese, Richard Idro, i medici di tutto il Paese hanno visitato un numero piuttosto basso di pazienti affetti da malattie respiratorie. Questo potrebbe essere dipeso dal blocco restrittivo imposto, che limitando i viaggi potrebbe avere impedito alle persone di raggiungere gli ospedali. I test sono stati fatti soprattutto ai camionisti provenienti da stati limitrofi e fermati al confine dove il personale sanitario esegue il prelievo.
Gli Ospedali erano pronti ad accogliere pazienti positivi al coronavirus?
L’Ospedale di Arua non era pronto a ricevere in un’area dedicata e attrezzata i pazienti positivi, che sono stati ricoverati nel reparto di psichiatria. Qui le infermiere, una volta terminato il turno di lavoro, si sono tolte i camici e li hanno messi vicino all’inceneritore dove sono stati presi e indossati dai pazienti del reparto. Questo gesto mostra tutta la fragilità di un Paese in cui il comportamento delle persone rende difficile la prevenzione dal contagio. Nei giorni scorsi il governo ha comunicato la decisione di attrezzare 40 mila posti letto per pazienti affetti da coronavirus.
Cosa è successo e come ha reagito la popolazione
Il governo sta distribuendo mascherine gratuite a tutti i cittadini di età superiore ai sei anni ed è possibile ora prendere i mezzi pubblici indossandola. A distanza di due mesi è stato allentato il blocco, che ha determinato una perdita di reddito generale a fronte del quale, secondo la popolazione, lo Stato non è riuscito a intervenire in modo tempestivo con la distribuzione di cibo a più di 1 milione e 500 mila persone nella capitale e intorno a Kampala.
Ma se tutti riusciranno ad avere la mascherina i negozi potranno riaprire e i venditori nei mercati alimentari potranno tornare a casa alla fine di ogni giornata sollevati dall’obbligo di dormire nelle loro bancarelle.
Chi non possiede la mascherina è costretto a rimanere a casa e la riapertura delle scuole è stata rinviata di un ulteriore mese. Il governo ha disposto la distribuzione di due televisori in ogni villaggio per consentire agli studenti di seguire le lezioni mentre il coprifuoco dal tramonto all’alba continuerà fino alla fine di giugno.
La campagna di prevenzione del governo
Il Ministero della Salute ha diffuso dei video tutorial sui comportamenti da seguire per prevenire il contagio da coronavirus come il lavaggio frequente delle mani, la distanza di almeno 2 metri e l’utilizzo della mascherina lavabile spiegando come deve essere posizionata sul volto e come deve essere impugnata per essere tolta e lavata in sicurezza. Con un cartone animato, che si intitola Covid-19 incontra Katoto, il Ministero della Salute ugandese invita a scaricare l’app per mobile creata per limitare la diffusione del Coronavirus.
L’app mette in contatto la persona con un medico ed è una piattaforma di telemedicina.
La mappa del contagio aggiornata al 22 giugno 2020
774 casi confermati
0 decessi
159.324 tamponi
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