Concerto del Coro Polifonico di Aosta a sostegno della Fondazione Maria Bonino.

Ingresso libero, venerdì 7 giugno, alle ore 21 nella Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano ad Aosta (via Laurent Martinet, 16) .

Il Coro Polifonico di Aosta, diretto da Domenico Monetta, si esibirà in un concerto denominato DiVertimenti Polifonici in ricordo della pediatra biellese Maria Bonino morta in Angola nel 2005 insieme a molti suoi giovani pazienti per l’infezione da virus di Marburg.

DiVertimenti Polifonici

Il progetto DiVertimenti Polifonici è caratterizzato da un repertorio di pochi brani, costruito intorno ad un tema di volta in volta suggerito dalle più varie esigenze, curato da un direttore sempre diverso, preparato con un lavoro intenso e concentrato in un numero predefinito di prove, con la libera partecipazione di coristi appartenenti a qualsiasi realtà corale.

Il titolo DiVertimenti vuole sottolineare la concezione artistica e organizzativa che sta alla base delle produzioni, che è quella di tentare di “Di Vertere”, cioè di “Volgere Altrove”, di “esplorare nuovi percorsi”; senza, peraltro, rinunciare a quanto costruito dal Coro nella sua storia più che trentennale. Non dimenticando il … DiVertimento che deve sempre derivare da ogni momento del fare coro!

Programma di sala

Il programma di sala sarà il seguente: Bruno Bettinelli (1913-2004), Tre espressioni madrigalistiche tra cui Già mi trovai di Maggio (Come una canzonetta), Jesu dolce (Come una lauda) e Il bianco e il dolce cigno (Come una madrigale). Max Bauman (1917-1999) Salve Regina, Anton Bruckner (1824-1896) Vexilla Regis, Roberto Di Marino (1956) Beata viscera Mariae Virginis, Maurice Duruflé (1902-1986) Notre Père, Vytautas Miskinis (1954) Ubi caritas et amor, Joseph Rheimberger (1839-1901) Abendlied, Op.69, No. 3 e R.Vaughan Williams (1872-1958) conThe spring time of the year e The lover’s ghost.

Maria Bonino e il legame con la Valle d’Aosta

L’evento conferma la profonda relazione fra Aosta, città in cui Maria Bonino ha vissuto e lavorato, e la Fondazione nata per volontà della famiglia con il sostegno di amici. Maria ha lavorato come Dirigente Medico presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale Regionale di Aosta dal1989 nei periodi in cui era in Italia e in questo ambito ha intessuto stretti rapporti di amicizia con tante persone in Valle ed in particolare con i colleghi di lavoro che la hanno sempre sostenuta ed incoraggiata nelle sue scelte quando doveva dare il suo assenso per partire per un nuovo periodo di lavoro in terra d’Africa dove riteneva che il suo lavoro assumesse maggior senso.

Il ricordo di Maria nella parole della dr.ssa Liliana Pomi

La dr.ssa Liliana Pomi, sua grande amica, sua collega nel reparto di Pediatria e successivamente membro del Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione dedicata a Maria, subito dopo la sua morte ha scritto una lettera in cui diceva:

Maria era una credente vera, di religione cattolica, che preferiva le testimonianze di fede alle parole. Poiché sapeva fare la pediatra, aveva scelto di curare i bambini ed elettivamente i bambini africani. Aveva, con determinazione, deciso di “essere” medico, cioè, colui che cura, che guarisce, che toglie il dolore; di “essere” dottore in Medicina, cioè “colta” nella materia, non le bastava affatto. Voleva proprio fare il Medico che cura. Questo era il suo modo di combattere disuguaglianze e povertà, fatte di fame e di ignoranza, che generano enormi contraddizioni e bisogni nei Paesi più poveri del mondo. Amava aggiornarsi professionalmente e, (lo dico per inciso), quando era ad Aosta collaborava con il gruppo ACP dell’Ovest (Associazione Culturale Pediatri) ma amava anche tutte le cose belle, per questo era ricca “dentro”. Di poche parole, ma con una grande capacità di ascoltare, sempre discreta e tollerante. Era una persona minuta, esile e riservata, ma sorprendentemente ironica. Quanto mi mancheranno le tue “battute” colorate da un’ironia sempre elegante e mai cattiva. Con Maria avevo un’amicizia antica, ma al di là dell’amicizia c’era, da parte mia, un grande rispetto per le sue scelte coerenti e coraggiose. A volte cercavo di metterla (o forse di mettermi) in crisi sulla bontà di fare o non fare il Medico in Africa. Le dicevo che anche noi abbiamo la nostra Africa, a Torino, ad Aosta, che sono diversi i bisogni, ma che le ingiustizie, le disuguaglianze, le malattie e le sofferenze non hanno nazionalità. Sono diversi i bisogni e richiedono impegni diversi ma…… ma lei sorrideva, mi guardava senza ribattere e poi volava via verso qualche ospedale sperduto dell’Africa.”

Durante la serata sarà possibile fare un’offerta a sostegno della Fondazione Maria Bonino. Il pubblico presente al concerto aiuterà, così, i bambini malati e malnutriti nei Paesi dell’Africa subsahariana in cui la Fondazione Maria Bonino sostiene numerosi progetti.

Vi aspettiamo numerosi, grazie.